Tutto inizia con l’ascolto di tre spezzoni di brani musicali chiedendo ai bambini di provare ad associare ognuno a una delle 3 opere indicate (Hartung, Mathieu e Riopelle).

I bambini divisi in gruppi di 5, hanno a disposizione fotocopie in bianco e nero di costellazioni e galassie prese dall’Atlante celeste di Pio Emanuelli esposto anche in mostra.

Ai bambini più piccoli delle classi prime e seconde, distribuita una fotocopia a testa in formato A4 viene chiesto di creare e interpretare un loro concetto spaziale avendo a disposizione colori, brillantini, nastri colorati, forbici per tagliare, bucare alla Fontana e illuminare la loro costellazione.

Ai bambini più grandi, delle classi terze, quarte e quinte, viene proposto lo stesso lavoro però da svolgere in gruppo (5 bambini). I bambini sono così stimolati alla collaborazione e alla condivisione delle idee per rendere il loro dipinto più spaziale.

Alla fine si proiettano sul muro della stanza buia le stesse immagini delle costellazioni e delle galassie in loop mentre i bambini sovrappongono la loro opera spaziale alla proiezione per illuminare ancora meglio il loro “concetto spaziale” e osservare come dai tagli e dai buchi realizzati passa luce e si creano giochi di ombre e chiaro-scuro sulla parete.