I bambini accompagnati dalle maestre sono accolti dalle operatrici didattiche
all’ingresso della Fondazione dove viene raccontato loro chi era e che cosa faceva Pinin Carpi.

Successivamente sono accompagnati in sala mostra con una lente di ingrandimento a testa per poter cogliere tutti i particolari disegnati nelle tavole esposte.

Tutti seduti in cerchio, al centro della stanza, i bambini giocano a raccontarsi i particolari trovati osservando con la lente e poi, via libera al laboratorio. Si Inizia a bagnare il foglio di carta e poi a fare le macchie con l’acquerello. Mentre i fogli asciugano, grazie ai “folletti asciugoni” che operavano con i phon, i bambini si spostano in sala Pasquinelli per dieci minuti ad ascoltare una storia raccontata da Pinin nel video.

Poi si torna in sala mostra e ogni bambino trova il proprio foglio con le macchie asciutte pronto per la seconda parte del laboratorio.

In questa fase viene chiesto ai piccoli artisti di provare a trasformare ogni macchia in una figura, con il pennarello nero, proprio come faceva Pinin.

Alla fine, tutti di nuovo seduti in cerchio al centro della stanza, i bambini raccontano le scene e le figure emerse dal loro foglio.

I piccoli visitatori vengono così stimolati sotto vari aspetti: quello emozionale nella scelta dei colori per creare le macchie, quello creativo nella trasformazione delle macchie in scene e figure e infine in quello espositivo del lavoro realizzato.